Piano - Prologo



Prologo


I lunghi capelli rossi mi impedivano di vederne il volto e la barba lasciata crescere lo faceva somigliare ad un vecchio eremita. L’unica cosa che riuscii a notare furono le sue mani grandi e dalle lunghe dita bianche, se non mi avessero detto che era un pianista lo avrei potuto notare benissimo da sola.


Aveva un aspetto trasandato, con la grossa felpa grigia sformata che gli copriva il busto e i pantaloni neri di una vecchia tuta da ginnastica, tutti logori sul fondo, gli fasciavano le gambe coprendolo fin sotto ai piedi. Scoprii col tempo che non era avvezzo a portare nessun tipo di calzatura in casa. I piedi nudi lo trascinavano da una stanza all’altra spettro di se stesso.

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